Cronache Bis-Birmane…dal Laos

Quando l’anno scorso ho affrontato questo incarico di fumetto sulla vita del Beato P.M. Borzaga ho fatto riferimento all’artista Guy DElise per certe ambientazioni e stilizzazioni.

In questi giorni torna imponenete il suono dall’est del Mondo, dalla Birmania, e non posso non citare LE CRONACHE BIRMANE che tanto mi hanno raccontanto di questo Paese in sofferenza e repressione autoritaria e violenta.

Allora ripenso a P. M. Borzaga, alla fede che lo ha portato ancora più ad Est in Laos, a combattere senza armi, per portare le medicine ai sofferenti, superando ogni forma di paura e violenza fino alla morte altrettanto atroce e violenta.

Contro ogni forma di repressione e violenza. Sempre, al di là di ogni Credo religioso o politico.

Aldilà di ogni muro.

Una matita.

Re Protea_bouquet nuziale appassito

Proclamato come fiore nazionale del Sudafrica nel 1896, la Protea è un fiore bellissimo e unico come il paese stesso. Risalenti a più di 300 milioni di anni fa è considerata tra le più antiche famiglie di piante da fiore del pianeta. Il suo nome è stato ispirato dalla mitologia Greca,e fu creato nel 1735 da Linneo, infatti Proteas prende il nome da Proteus figlio di Poseidone, Dio del mare, veggente, multiforme e capace di trasformarsi in ogni cosa.Fu chiamata così perchè da quando sboccia a quando fiorisce, si svela, diventando sempre più lontana dal suo aspetto primordiale. 
Appartenente al genere delle Protacee ,con oltre 1500 specie, la Protea è presente in diverse forme, specie e colori ed è conosciuta anche con il nome di Sugarbushes grazie all’eccessiva quantità di nettare che esse producono.

Essa divenne celebre per le sue infinite metamorfosi, indica Coraggio, Diversità, Originalità e Cambiamento


Il simbolismo della Protea in Sudafrica , è uno dei più riconosciuti, insieme alla bandiera arcobaleno, ed è l’emblema della bellezza di questa terra, e la sua fioritura è la rinascita dopo un periodo buio.La troverete quasi ovunque, stampata nei francobolli, certificati di nascita, passaporti Sudafricani, sulla moneta dei 5 Rand e la squadra di Cricket Sudafricana è soprannominata ” Proteas ” ed il fiore appare sullo stemma ufficiale di questo sport. Le maglie degli Springboks sono caratterizzate da una Protea nei colori dell’oro e del verde.

La Protea è la metafora della capacità e della determinazione di sopravvivere anche in situazione avverse e imprevedibili.

Se penso al Sudafrica, una delle immagini che ho davanti di questa terra è il fuoco. Sono dette infatti anche ” Fiori di Fuoco” perchè si riproducono quando gli incendi liberano il suolo dalle foglie che soffocano i loro semi. Esse resistono al fuoco, e le gemme dormienti emergono una volta che l’incendio è terminato, e possono resistere alle condizioni climatiche più avverse.

nel linguaggio dei fiori, essa simboleggi diversità e coraggio

Per me il significato più rappresentativo che questo fiore ha e che simboleggia maggiormente il Sudafrica è la rinascita: una terra che ha visto tanta pioggia, situazioni estreme, ma che ha visto nascere tante primavere, cercando in un raggio di sole la forza per rialzarsi, e nelle fiamme la passione e il coraggio di vivere.

(cit . http://mysudafrica.com/the-king-protea/?lang=it
)

Le Proteaceae sono un famiglia prevalentemente presente nell’emisfero australe, con i suoi principali centri di diversità in Australia e Sudafrica. Si trovano anche nell’Africa centrale, in America meridionaleAmerica centraleIndiaAsia orientale e sudorientale ed Oceania Solamente due specie sono note in Nuova Zelanda, sebbene tracce di pollini fossili suggeriscano che in passato ve ne fossero di più

Questa famiglia è un buon esempio di famiglia del Gondwana, con specie che sono presenti su pressoché tutte le terre emerse che si considera facessero parte dell’antico supercontinenteGondwana. Si ritiene che la famiglia e le sue sottofamiglie si siano diversificate ben prima della frammentazione del Gondwana, cosa che comporta che tutte le specie siano ben più vecchie di 90 milioni di anni. Fra le evidenze di ciò, vi è anche l’abbondanza di polline di Proteaceae presente nei depositi di carbone del Cretaceo dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda. L’attuale distribuzione delle specie dovrebbe essere causata principalmente dalla deriva continentale, piuttosto che dalla dispersione attraverso gli oceani.

(cit. wikipedia)

Alcione, Martìn Pescatore

Alcione sposò Ceice, il re di Eraclea Trachinia e la loro vita fu così felice che tra di loro si chiamavano con i nomi di due dei, Zeus ed Hera. Il re degli dei si indignò per questo affronto e scatenò una tempesta mentre Ceice era in viaggio per mare, facendolo annegare. La sua ombra apparve ad Alcione che, intuitane la morte, si gettò nelle acque per raggiungerlo. Gli dei ne ebbero pietà e trasformarono entrambi in alcioni (un tipo di uccello non bene identificato, probabilmente un martin pescatore o una specie di gabbiano).

Il nido dei due sposi, costruito vicino al mare, veniva continuamente distrutto dalle onde. Zeus ebbe nuovamente pietà e placò il mare per sette giorni, prima e dopo il solstizio d’inverno, affinché potessero riprodursi. Per questo gli alcioni erano consacrati a Teti e considerati un collegamento tra cielo e mare, divenendo anche il simbolo di una rapida pace e di tranquillità. Alcune fonti indicano che Alcione nacque non da Eolo, figlio di Elleno ed Enarete, ma da un suo nipote, anch’egli di nome Eolo.

(da WIKIPEDIA)

“Beato fra le nuvolette” fumetto su padre Mario Borzaga

In occasione del sessantesimo anniversario dalla morte di padre Mario Borzaga, il Dipartimento istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento, con il coordinamento dell’ispettore IRC Ruggero Morandi, ha prodotto un fumetto rivolto ai giovani sulla figura del religioso, ucciso in Laos da un gruppo di guerriglieri. Il racconto grafico, realizzato dallo Studio Andromeda, ha lo scopo di far conoscere la vita del missionario e di diffondere i valori più che mai attuali che hanno caratterizzato la sua esistenza. La sceneggiatura è stata realizzata da Paolo Damosso, biografo di padre Borzaga, le illustrazioni a fumetto da Giulia Pedrotti con l’impaginazione grafica di Umberto Rigotti.

Gratuitamente in allegato al settimanale Vita Trentina alla vigilia della memoria del missionario della Bolghera (4 settembre), celebrata in Laos e anche nella sua parrocchia trentina di Sant’Antonio.

Inoltre lo strumento didattico, realizzato in 7.000 copie, sarà distribuito agli studenti del biennio delle superiori.

Dalla storia di questa breve vita avventurosa, vissuta intensamente sulla base di valori quali la passione per la montagna, la musica, l’amicizia, la fede e l’incontro con le persone di altre culture, raccolta nel suo libro “Diario di un uomo felice”, è nata l’idea del fumetto curato dal Dipartimento istruzione che ha la finalità non solo di far conoscere la vita di padre Mario, ma anche di riproporre passioni e valori più che mai attuali, che possono diventare utile occasione di confronto nel contesto scolastico.

L’11 dicembre 2016, padre Mario Borzaga assieme ad altri 15 martiri del Laos è stato beatificato a Vientiane (Laos). 

www.ufficiostampa.provincia.tn.it/Comunicati/La-storia-di-padre-Mario-Borzaga-in-un-fumetto

La fata riDentina

sei ottobre duemilaventi.

primo dentino da latte sparito, alla fine del pranzo in mensa, Zahid mi ha detto, non hai più il dentino…l’ ho provato a cercare.

aspettando la caduta del prossimo.

CARA FATINA, IL MIO DENTE E’ CADUTO, E NON LO TROVIAMO PIU’ VA BENE LO STESSO?

G.